GARISSA 2 Aprile 2015

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2 aprile 2015

STRAGE DI GARISSA (KENYA)

Sono le 5 e trenta del 2 aprile 2015 quando un commando di al-Shabaab, i guerriglieri islamisti di origine somala, entra nell’Università di Garissa per compiere una “spedizione punitiva”: sarà una strage, con pochi eguali nella storia contemporanea.
Subito un lancio di bombe, per annientare il servizio di sorveglianza all’ingresso dell’istituto universitario: vengono così uccise le due guardie. Ma è solo l’inizio.

Mentre albeggia, i terroristi armati all’inverosimile, violano l’ingresso del dormitorio degli studenti. Urla sguaiate di terrore, spari e minacce di morte sono la sveglia fra le camerate ancora nel sonno.
Quel giorno, Giovedì santo per i numerosi cristiani al campus, la richiesta dei boia di al-Shabaab è tremenda e irridente: chi sa recitare la Shahada, la professione di fede islamica, o almeno una sura del Corano è salvo. Chi non sa farlo o si professa cristiano, viene ucciso con un colpo sparato a bruciapelo. Una carneficina, con molti corpi, poi ricomposti negli obitori di Garissa o Nairobi, sfigurati da pugnalate.

La caccia all’uomo prosegue per ore: studentesse rifugiatesi in un armadio chiamano o messaggiano a casa, fin verso le 13, prima di essere scoperte e pure loro uccise. Fra i sopravvissuti c’è chi ha parlato apertamente ai cronisti di torture.

Una giornata di sangue, lasciato a chiazze sui pavimenti dell’università nei giorni a seguire, con l’intervento della polizia che solo a sera riesce a neutralizzare il commando: i 4 boia di al-Shabaab vengono tutti uccisi verso le 21 e trenta. Quando la polizia si reimpossessa del campus, è subito polemica per la lentezza dell’azione di repressione. Il governo è messo sotto accusa per aver trascurato il problema della sicurezza all’università.

Garissa era stata completamente militarizzata, dopo essere stata colpita nel 2013 da due attentati mortali, ma quel giorno il campus era protetto da due sole guardie, le prime ad essere uccise.
Secondo fonti investigative, lo stratega dell’operazione sarebbe un ex docente dell’università e l’attacco una ritorsione contro il governo keniota, impegnato in Somalia contro i fondamentalisti.
Ma oggi, prima di tutto, quelle 148 vittime chiedono al mondo di essere ricordate.
A fianco dell’università ritornata un anno dopo in attività, è stata costruita una chiesa e una scuola per bambini. E’ solo il primo dei frutti dei 148 martiri di Garissa.

Fonti
CeiNews.it
2 aprile: in Kenya 5 anni fa la strage nel campus di Garissa assalito da al-Shabaab – CEInews

Approfondimenti
Internazionale.it
Almeno 148 morti nell’attacco di Al Shabaab contro l’università di Garissa – Internazionale

Video
Video RayPlay
Presadiretta 2016/17 – La strage di Garissa – Video – RaiPlay
Video Mondoemissione.it
Garissa strage di serie B – Mondo e Missione


da Articolo 21