Domenico Taverna

1979
27 novembre, Roma
Domenico Taverna, 58 anni, maresciallo di Pubblica Sicurezza

Domenico Taverna aveva combattuto durante la Seconda guerra mondiale come sottufficiale dell’Esercito Italiano. Durante la guerra era stato ferito ad una coscia sul fronte russo e portava, conficcata nel femore, la pallottola che lo aveva gravemente colpito; nel 1948 si arruolò nella Polizia. Nel corso della sua carriera non si era mai occupato di indagini riguardanti la politica o il terrorismo. Sposato e padre di una ragazza di 22 anni, sofferente di diabete era ormai prossimo alla pensione. l mattino del 27 ottobre 1979 si stava recando a ritirare la propria auto in un’autorimessa di via Cherso, 32 a Roma, quando due uomini, della colonna brigatista “28 marzo”, armati di pistola giunsero alle sue spalle aprendo il fuoco. Taverna fu colpito da otto pallottole che lo raggiunsero a schiena, gambe e torace. I terroristi quindi fuggirono unendosi ad altri complici che erano rimasti poco distanti come loro copertura.

Il suo omicidio venne rivendicato dalle Brigate Rosse inquadrandolo come un’azione inclusa nella loro campagna militare contro le forze dello Stato impegnate nella lotta antiterroristica; nello stesso periodo vennero uccisi dalle BR, in diversi agguati l’agente Michele Granato (9 novembre) e il Maresciallo Mariano Romiti (7 dicembre), entrambi uccisi a Roma, mentre a Genova vennero uccisi i carabinieri Vittorio Battaglini e Mario Tosa (21 novembre).

Fonte
Wikipedia
Domenico Taverna

Approfondimento
Ugo Maria Tassinari
40 anni fa le Br uccidono il maresciallo Taverna. E’ strategia dell’annientamento

Video
TG2
40 anni fa a Roma le br uccisero il maresciallo di pubblica sicurezza Domenico Taverna


da Il Reggino