La richiesta di revisione di Maurizio Tramonte

Maurizio Tramonte, un ex militante di estrema destra veneta ha svolto un ruolo chiave nel processo di piazza Loggia a Brescia. Nel 2017 è stato condannato all’ergastolo come esecutore materiale della strage avvenuta il 28 maggio 1974, che ha causato otto morti e 102 feriti.
La sua collaborazione con i servizi segreti italiani, nota come “Fonte Tritone”, è emersa nella seconda metà degli anni Novanta durante le indagini sull’identità di un infiltrato misterioso nell’estrema destra veneta.
Tramonte ha iniziato una collaborazione con il capitano del Ros, Massimo Giraudo, che indagava sulle stragi fasciste, rivelando dettagli sull’attentato al fine di proteggersi dalle indagini e dal processo. Aveva affermato di aver già rivelato tutto in precedenza al suo manovratore di nome Alberto. Ma questo Alberto non esisteva e così i carabinieri hanno capito che Tramonte mentiva. Nel 2002, dopo essere stato smascherato e privato del suo alibi, la fonte Tritone aveva ritrattato tutto, ma le sue informazioni e le confessioni fatte in tribunale, compresse quelle nel processo per la strage di piazza Fontana, furono considerate credibili. Insieme alle testimonianze di due compagni di cella che hanno raccolto la sua confessione sull’implicazione nell’attentato di piazza Loggia, le informazioni hanno contribuito alla sua condanna all’ergastolo, che ora sta cercando di far annullare. Durante la strage di piazza Loggia, Tramonte era un ventenne attivo nel movimento neofascista Ordine Nuovo, fondato nel 1969 da ex membri del Centro Studi Ordine Nuovo di Clemente Graziani, che avevano lasciato il Movimento Sociale Italiano (MSI). Era originario di Camposampiero, in provincia di Padova, ed è entrato nell’MSI da adolescente. Tra gli anni ’60 e ’70 è diventato un informatore dei servizi segreti con il nome in codice “Fonte Tritone”. Una perizia fotografica ha identificato Tramonte in una foto scattata poco dopo l’esplosione dell’ordigno.Nel 2005 Tramonte è stato processato insieme ad altri cinque imputati principali per la strage, ma è stato inizialmente assolto e non è stato processato a causa della prescrizione del reato. Tuttavia, nel 2014 la Corte di Cassazione ha annullato le assoluzioni di Tramonte e di uno degli imputati, Carlo Maria Maggi. Il 22 luglio 2015, entrambi sono stati condannati all’ergastolo. La condanna definitiva è arrivata il 20 giugno 2017.
Fonte
Articolo del 28 maggio 2023
Globalist
Dal Msi a Ordine Nuovo: chi è Maurizio Tramonte il fascista condannato per la strage di Brescia

Maurizio Tramonte presenta istanza di revisione del processo sostenendo di essere vittima di un errore e spiegando, anche intervenendo in video collegato dal carcere di Melfi, che non era presente in Piazza della Loggia il giorno dell’attentato smentendo una foto che, nell’ambito del processo che nel 2015 aveva portato alla sua condanna all’ergastolo davanti alla Corte d’assise di Milano, era finita agli atti come prova contro lo stesso Tramonte. La Corte d’Appello di Brescia accoglie l’istanza di revisione nel maggio 2022, fissando l’udienza per l’ottobre successivo.

Il 5 Ottobre 2022 la Corte d’Appello di Brescia conferma la sentenza di condanna all’ergastolo, rigettando l’istanza di revisione
Si legge nella Motivazione:
“I legali di Maurizio Tramonte avevano fondato l’istanza di revisione su tre distinti motivi
Innanzitutto «l’inconciliabilità tra i fatti accertatati dalla sentenza di cui si chiede la revisione con quelli “diversamente“ accertati dalla corte d’assise d’Appello di Venezia con sentenza del 19 aprile 1985»: un’inconciliabilità che secondo la corte d’appello di Brescia «è destituita di fondamento». Questo perchè «richiamandosi alla nozione di “fatti stabiliti “ la norma esclude» che «l’inconciliabilità possa essere correlata a una mera contraddittorietà logica tra le valutazioni sviluppate nelle due decisioni, circoscrivendola all’oggettività dei fatti storici posta a fondamento delle diverse sentenze». Secondo la corte d’appello di Brescia «la difesa estrapola dalle sentenze citate alcuni passi, dandone un’univoca lettura, asseritamente inconciliabile con quanto emerso nel processo a carico di Maurizio Tramonte» e «in secondo luogo nella sentenza veneziana, diversamente da quanto sostenuto dalla difesa Tramonte, il ruolo attribuito a Buzzi è di mero “partecipe“, non già di regista dell’attentato»… C’è poi il tema della «revisione europea», con la denuncia da parte della difesa di Tramonte dell’«errore in procedendo in merito all’utilizzazione a fini probatori delle dichiarazioni confessorie, ritrattate in sede di esame dibattimentale e utilizzate per le contestazioni, rese da Maurizio Tramonte nella fase delle indagini preliminari in qualità di persona informata sui fatti, in assenza di garanzie difensive»….La Corte d’appello ritiene inammissibile l’«istanza, esulante dai presupposti della cosiddetta revisione europea». Con riferimento al «piano sostanziale» scrive: «Maurizio Tramonte ha confermato le dichiarazioni rese in qualità di persona informata sui fatti, arricchendole di particolari, in successivi interrogatori alla presenza del difensore». C’è infine, ma non certo per importanza, il tema delle «nuove prove».
Sono quelle relative alla partecipazione di Maurizio Tramonte alla riunione di Abano Terme e del 25 maggio 1974 e alla presenza dello stesso in piazza Loggia il giorno della strage di tre giorni dopo: «Passando – scrive in merito la Corte d’appello – a esaminare le nuove prove acquisite nell’odierno processo, né il certificato d’immatricolazione della moto Ducati Scrambler, nè le deposizioni di Manuela Tramonte e Patrizia Foletto risultano dotate di una forza persuasiva in grado di superare il complesso delle prove assunte nei gradi precedenti e ribaltare il giudizio di colpevolezza».
Fonte
Bresciaoogi
Articolo del 5 gennaio 2023
No alla revisione per Tramonte, ecco le motivazioni della sentenza: «Nuove prove poco persuasive»

Maurizio Tramonte tuttavia non si arrende e ricorre in Cassazione.
L’udienza è stata fissata per il 26 settembre 2023

La Suprema Corte di Cassazione – sezione quinta – il 26 settembre 2023 ha sentenziato l’inammissibilità del ricorso presentato da Maurizio Tramonte.
“Si tratta di una decisione importante che sottolinea il valore e il profondo rispetto procedurale che caratterizzano la sentenza del 2017 della Cassazione”, ha commentato il presidente della Casa della Memoria di Brescia, Manlio Milani. “Una conferma che ci permette di affrontare i nuovi impegni giudiziari, riguardanti la strage di Piazza della Loggia in continuità e per raggiungere un ulteriore tassello della verità giudiziaria, in particolar modo attinente alla fase esecutiva dell’attentato. Infine, vogliamo ringraziare la magistratura bresciana, gli avvocati delle parti civili, nonché il rappresentante dell’avvocatura di Stato per l’impegno profuso al raggiungimento di questo importante risultato”.

La sentenza
TRAMONTE SENT CASSAZIONE

Corriere della Sera – Brescia e Bresciaoggi commentano le motivazioni
CORSERABS-BSOGGI TRAM MOT CASSAZIONE.

Febbraio 2024: Maurizio Tramonte non si arrende ancora. I legali sono al lavoro per chiedere la revisione BIS

Approfondimenti

Giornale di Brescia
Strage di piazza Loggia, non ci sarà il processo di revisione per Tramonte
BresciaOggi
Strage di piazza Loggia, la Cassazione dice no alla revisione per Tramonte
Corriere della Sera Brescia
Strage, no della Cassazione alla revisione della condanna per Maurizio Tramonte
QuiBrescia
Manlio Milani: “Revisione di Tramonte respinta, ora avanti con la ricerca della verità sulla strage”
RaiNews
Strage Piazza Loggia, no alla revisione per Tramonte
Antimafia2000
Piazza della Loggia: nuovo processo per Maurizio Tramonte. Accolta istanza di revisione