Alberto Brasili

1975
25 maggio, Milano
Alberto Brasili, 26 anni, studente lavoratore

Nel 1975 gli scontri fra elementi di estrema destra ed estrema sinistra a Milano crearono un clima diffuso di diffidenza reciproca e di violenza, incattivito dalle uccisioni di Sergio Ramelli (aggredito il 13 marzo e morto il 29 aprile), di Claudio Varalli (ucciso il 16 aprile) e Giannino Zibecch] (ucciso il 17 aprile). La sera di domenica 25 maggio 1975, Brasili sta passeggiando in centro con la fidanzata, Lucia Corna, di pochi anni più giovane di lui; indossa un eskimo, dei jeans, porta la barba e i capelli lunghi e per quegli anni ciò è sufficiente a identificarlo come un militante di sinistra e in più l’eskimo è quasi una divisa per i protagonisti della contestazione giovanile.
Alle ore 22.30 i due passano in via Mascagni all’angolo con Piazza San Babila, dove Brasili nota un adesivo elettorale del MSI attaccato a un palo della luce e lo stacca e questo gesto attira l’attenzione di cinque giovani estremisti di destra, Antonio Bega, Pietro Croce, Giorgio Nicolosi, Enrico Caruso e Giovanni Sciavicco, che in quel momento stanno uscendo da un bar di corso Vittorio Emanuele. Piazza San Babila è un luogo frequentato da esponenti neofascisti e nelle vicinanze si trova anche una sede del MSI; le scorribande dei giovani di destra sono frequenti nella zona, tanto che il termine sanbabilino era usato come sinonimo di neofascista.
I cinque, convinti di trovarsi di fronte un comunista, iniziano a pedinare i due per punirli del gesto. Brasili e Corna non si accorgono di essere pedinati.
L’agguato scatta di fronte alla sede provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia:
«Li ho sentiti arrivare quando erano ormai alle nostre spalle – raccontò poi Lucia – e ho visto luccicare le lame dei coltelli. Uno dei cinque mi ha afferrata e ha cominciato a colpirmi mentre gli altri si accanivano su Alberto»
(Lucia Corna)

I due vengono accoltellati ripetutamente. Brasili viene raggiunto da cinque fendenti, uno dei quali gli sarà fatale raggiungendo il cuore mentre la ragazza, colpita due volte all’emitorace sinistro, sfugge alla morte solo perché la lama manca il cuore di pochi centimetri; il ragazzo morirà poco dopo il suo arrivo all’ospedale Fatebenefratelli.
Da questa storia il regista Carlo Lizzani prese spunto per il film ‘San Babila ore 20’.

Fonte
Wikipedia
Omicidio di Alberto Brasili – Wikipedia

Gli assassini
Adnkronos
EVERSIONE: CARUSO ESTRADATO DA SANTO DOMINGO

Il Film
Carlo Lizzani
San Babila Ore 20 Un Delitto Inutile 1976 di Carlo Lizzani


da MilanoInMovimento


da Rete Italiana Antifascista