Antonio Corrado

1975
29 ottobre, Roma
Antonio Corrado, 21 anni

Precisamente la sera del 29 ottobre 1975, Antonio decide di recarsi al cinema con un suo amico. Qui inizia la sua fine, nelle stesse ore un ragazzo che vive a poca distanza da lui si prepara per recarsi ad un incontro politico e sempre nelle stesse ore assassini senza volto si preparano per la loro missione di morte. Tutti si preparano senza sapere che tra poche ore il loro destino si incrocerà per sempre. Usciamo insieme con Antonio che con il suo amico, si avvia verso il cinema Palazzo in Piazza dei Sanniti. Le strade quasi deserte, poco illuminate, dalle finestre voci di vita quotidiana. Antonio e il suo amico entrano nel cinema e noi li lasciamo al loro film. Andiamo ora in Via dei Rutoli dove si tiene una riunione di “Lotta continua “, qui si reca il ragazzo vicino di casa di Antonio Corrado a cui ora diamo un nome, Emilio Petrocelli. Da poco è passata la mezzanotte, il film è finito quindi Antonio e il suo amico escono dal cinema. Per tornare a casa a Corrado converrebbe passare per Via degli Ausoni, ma decide di accompagnare il suo amico. Si avviano per Via dei Sardi e arrivati all’incrocio con Via dei Marzi si separano e Antonio prosegue per Via dei Sardi. La strada è deserta, arrivato ad una ventina di metri dall’incrocio con Viale dello Scalo di San Lorenzo, ha solo il tempo di notare delle persone che si avvicinano verso di lui e che gli sparano. Antonio cade a terra e gli assassini scappano. Negli stessi minuti Emilio Petrocelli lascia Via dei Rutoli e si avvia verso Via dei Sardi per tornare a casa. Quando Petrocelli arriva all’incrocio tra Via dei Sardi e Viale dello Scalo di San Lorenzo, Antonio Corrado è stato già colpito.
Corrado arriva cadavere in ospedale. È stato colpito da quattro proiettili: due alla testa, uno alla spalla e uno al fegato. A sparare sono state due persone, con due pistole di calibro diverso: un calibro 38 e un calibro 22. Le indagini trovano subito un grande ostacolo: il movente. Antonio Corrado non faceva attività politica, non aveva nemici, nessuna ombra nella sua vita. Stesso discorso per la sua famiglia. Non resta che una sola ipotesi: lo scambio di persona, il tragico errore. Ipotesi che trova conforto nel fatto che Emilio Petrocelli doveva passare in Via dei sardi proprio nei minuti in cui viene ucciso Antonio Corrado. Petrocelli abitava vicino casa di Corrado e aveva con lui una certa somiglianza fisica. Inoltre quella sera erano vestiti in modo simile. Petrocelli era un militante di “Lotta continua “e non era ben visto dai militanti di estrema destra. Ma perché uccidere Emilio Petrocelli? Per vendetta forse. Il 29 ottobre 1975 a Roma ignoti uccidono a fucilate davanti una sede del Msi un ragazzo di 16 anni, Mario Zicchieri. Mario Zicchieri aveva una sola “colpa”, essere simpatizzante del Msi.

Fonte

Ilsudest.it
ANTONIO CORRADO, VITTIMA DEL GRANDE ERRORE – IlSudEst

Approfondimento
Ugo Maria Tassinari
Vendetta fallita per Zicchieri. I fascisti sbagliano bersaglio a San Lorenzo


da Tg70