Antonio Marino

1973
12 aprile, Milano
Antonio Marino, 23 anni, guardia di Pubblica Sicurezza

Giovedì 12 aprile 1973 in via Bellotti Antonio Marino, Guardia di Pubblica Sicurezza, fu ucciso, a soli 21 anni, colpito da una delle bombe a mano del tipo SRCM scagliate contro le Forze dell’Ordine, nel corso di una manifestazione neofascista vietata dalla Questura e dalla Prefettura di Milano.
A Milano in quei giorni quindicimila manifesti truculenti tappezzavano la città per chiamare i cittadini a raccolta “per l’ordine contro la sovversione”, mentre il settimanale Candido inneggiava apertamente alle barricate di Reggio Calabria.
Alcuni militanti de “La Fenice” pochi giorni prima (il 7 aprile) avevano tentato di effettuare un attentato sul treno Torino-Genova-Roma. Nico Azzi, militante milanese legato a Ordine Nuovo, era rimasto ferito quando mezzo chilogrammo di tritolo, innescato erroneamente, era in parte esploso, nel maldestro tentativo di installare un ordigno sul treno, dopo che si era volontariamente fatto notare con una copia del giornale Lotta Continua in tasca, al fine di operare un’azione di depistaggio preventivo.
In testa alla manifestazione che alle 17,30 del 12 aprile si diresse verso la Prefettura erano a braccetto il senatore del Msi Ciccio Franco, animatore della rivolta di Reggio Calabria e tutto lo staff dirigente milanese del partito: Franco Servello, Francesco Petronio e Ignazio La Russa. Il fatto più grave si verificava in via Bellotti, alle 18,40, dove uno dei commandos neri faceva uso di due bombe a mano. Due poliziotti della Celere che avanzavano nelle prime file si accasciavano al suolo. Per Antonio Marino non ci fu niente da fare. Una bomba Srcm lanciata a pochi metri di distanza lo aveva colpito nella parte alta del torace squarciandogli il petto. Anche un ragazzo di 14 anni che passava da quelle parti venne colpito da un proiettile e rimase gravemente ferito.
Per i gravissimi fatti del 12 aprile furono condannati Vittorio Loi a 19 anni di carcere e Maurizio Murelli a 18 in seguito a una delazione di Gianluigi Radice, segretario provinciale del Fronte della Gioventù, che la sera stessa dei fatti aveva reso una dettagliata deposizione sui fatti, che gli consentì, tra l’altro, di ricevere la taglia di 5 milioni di lire promessa dallo stesso MSI a favore di coloro che avessero indicato gli autori del reato. Radice stesso venne inquisito e poi prosciolto.

Fonti

Anpilombardia
ANTONIO MARINO, GUARDIA DI PUBBLICA SICUREZZA UCCISO A MILANO DAI NEOFASCISTI
Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Gioved%C3%AC_nero_di_Milano

Approfondimenti

Il Riformista
www.ilriformista.it/cosa-e-il-giovedi-nero-di-milano-il-corteo-squadrista-e-la-morte-dellagente-antonio-marino-352485/
Il Post
Cosa fu il «giovedì nero di Milano» – Il Post
Rete degli archivi per non dimenticare
Omicidio dell’agente Antonio Marino, documenti processuali (Milano, 12 aprile 1973)?keyword

Video
AAmod
Uccisione dell’agente Antonio Marino – Milano, 12 aprile 1973
Anni 70 a colori
Giovedì Nero di Milano: filmato degli scontri in cui morì l’agente Marino (1973)

Sound
Rai Play Sound
Wikiradio | S2023 | Il Giovedì nero di Milano | Rai Radio 3 | RaiPlay Sound


da Caduti della Polizia di Stato


da Corriere Milano


da La Repubblica