Ciro Capobianco e Romano Radici

1981
5 e 6 dicembre, Roma
Ciro Capobianco, 21 anni, agente Polizia di Stato
Romano Radici, 38 anni, carabiniere scelto

Ciro Capobianco – 5 dicembre – Uccisione di Alessandro Alibrandi
Il 5 dicembre 1981 la volante della polizia con a bordo l’agente Capobianco e altri due agenti, in servizio a Roma sulla via Flaminia, nei pressi del quartiere Labaro viene aggredita da un commando di quattro terroristi dei NAR formato da Alessandro Alibrandi, Walter Sordi, Ciro Lai e Pasquale Belsito, alla ricerca di una pattuglia da disarmare. Nel violento conflitto fuoco che ne segue, il ventunenne agente Capobianco, viene ferito ai polmoni; trasportato d’urgenza in ospedale, morirà due giorni dopo.

A terra, dopo il conflitto a fuoco, rimarrà anche Alibrandi: raggiunto alla testa da un colpo sparato alle sue spalle, perirà poche ore dopo. Gli altri terroristi riuscirono invece a darsi alla fuga e a dileguarsi.

Romando Radici – 6 Dicembre
La mattina del 6 dicembre, poco dopo le 10,30, Belsito e Lai stanno passeggiando nei giardi­netti di via Marmorata, a quattro passi dal rifugio di Walter Sordi, rimasto ferito nella sparatoria al Labaro in cui ha perso la vita Alessandro Albrandi (mentre il poliziotto Capobianco morirà due giorni dopo). I due non vogliono abbandonare l’amico ma non sanno cosa fare. (…) Discutono animatamente, sono agitati, un po’ stralu­nati e una gazzella dei carabi­nieri che passa li scambia per una coppia tossico/pusher che litiga.

La sparatoria e la fuga
(…) Il briga­diere Rapicetti re­sta accanto alla vettura, il maresciallo Radici si dirige verso i due che si sono se­duti, dopo un segno di intesa, su due panchine. Al gesto del sottufficiale che li invita ad av­vicinarsi fanno finta di accondiscendere. Lai, più distante, si avvia verso l’auto, Belsito ripone in tasca l’oggetto che aveva in mano ed estrae un revolver con il quale esplode due colpi: il primo mentre l’uomo è chinato in avanti per controllare che i due non avessero but­tato niente, il secondo da 3-4 metri. Il bersaglio è raggiunto alla base del collo e sotto l’ascella sinistra. I due scappano in di­rezioni diverse. Lai apre il fuoco sul briga­diere che si è messo all’inseguimento di Belsito e riesce a dileguarsi salendo su un autobus.
L’omicida punta sulle Poste dell’O­stiense, spara su un impiegato che cerca di trattenerlo e mentre at­tra­versa via Marmo­rata è intercettato da una civetta dell’anti­scippo. I due poliziotti in borghese, avendo notato l’inseguimento, si portano oltre l’ufficio pubblico per bloccarlo. Belsito spara gli ultimi due colpi, uno col­pi­sce al petto l’agente Colangelo che si salva solo perché il parabrezza e il portafoglio frenano l’impatto del proiettile, l’altro è raggiunto dall’arma sca­rica scagliata come proiet­tile. Ne­anche una ferita al gluteo lo ferma: estrae una 9 parabellum e conti­nua a sparare, scappa bar­collando, all’altezza della caserma dei pompieri rapina una 126 ma le pallot­tole degli agenti bucano uno pneumatico, entra nella caserma e vi esce dalla porta car­raia, si impossessa di una 127 e si dilegua. Segue una telefonata di rivendicazione dei Nar alle 12.40: «Abbiamo voluto vendicare Ales­sandro Ali­brandi».

Fonti
Wikipedia
Ciro Capobianco
Ugo Maria Tassinari
6 dicembre 1981. Pasquale Belsito uccide un maresciallo: “Vendicato Alibrandi”

Approfondimenti
La Provincia pavese
Morto l’agente Ciro Capobianco

Spazio70
L’omicidio del carabiniere Romano Radici

Ugo Maria Tassinari
5 dicembre 1981/3 – Carminati: Alibrandi fu ucciso dal fuoco amico
5 dicembre 1981/1 – Mambro: Così è morto Alessandro Alibrandi
Wikipedia
Alessandro Alibrandi

Video
Telecomando nostalgico
Sparatoria a Roma tra terroristi di destra NAR e Polizia – Ucciso Alessandro Alibrandi


Ciro Capobianco, da Caduti Polizia di Stato

Romando Radici, da Aiviter

da Spazio70

da la Provincia pavese

Alessandro Alibrandi, da Wikipedia

da Spazio70