Claudio Miccoli

1978
30 settembre, Napoli
Claudio Miccoli, 20 anni, studente

Poeta e ambientalista italiano, muore in seguito all’aggressione avvenuta ad opera di picchiatori neofascisti la sera del 30 settembre 1978 in Piazza Sannazaro a Napoli.
La sera del 30 settembre 1978 Claudio Miccoli, consigliere regionale del WWF campano, si ritrovò ad assistere presso Piazza Sannazaro all’aggressione di un giovane militante comunista da parte di una squadra di neofascisti armati di bastoni. Assistendo allo scompiglio generato dall’aggressione, Miccoli cercò da solo di dirigersi verso un gruppo di quattro neofascisti cercando di riportarli alla ragione. Tuttavia egli fu immediatamente raggiunto da un colpo di bastone alla testa scagliato dal militante di estrema destra Ernesto Nonno, il quale poi infierì sul corpo di Miccoli caduto a terra esanime fracassandogli il cranio. La sera stessa Claudio Miccoli, trasportato in ospedale, entrò in coma. Morì il 6 ottobre, dopo aver espresso la volontà di donare i propri organi. Per l’assassinio di Claudio Miccoli furono fermati 9 imputati tra i neofascisti protagonisti della spedizione punitiva del 30 settembre 1978 a Piazza Sannazaro. Alla fine del processo, durato 30 mesi, furono effettivamente condannati l’autore materiale dell’assassinio, Ernesto Nonno (14 anni di carcere), e Pietro Romano (6 anni di carcere, condannato per concorso anomalo in omicidio volontario). Gli altri 7 imputati dell’aggressione fascista (Rosario Lasdica, Antonio Torre, Giancarlo De Marco, Davide Savino, Antonio Todaro, Antonio Appierto) nel frattempo avevano già scontato la pena o erano stati graziati.
La sentenza della Corte d’Assise di Napoli fissa così in estrema sintesi la sequenza dei fatti:
1) tutti gli imputati mossero da piazza Vanvitelli (notoriamente nera) verso piazza Sannazzaro (notoriamente rossa) il 30 settembre, anniversario dell’uccisione di un “camerata” da parte di un gruppo di “compagni”, per commemorare con una spedizione punitiva il luttuoso avvenimento; [in realtà era l’anniversario dell’omicidio di Walter Rossi, un compagno, per mano di Cristiano Fioravanti e Alessandro Alibrandi, ndb]
2) dopo il ferimento di Aversa, il gruppo degli squadristi si sparpagliò per rendere più agevole la fuga e solo per questa ragione il Miccoli ne incontrò solo una parte;
3) l’incontro tra Miccoli e gli squadristi avvenne a poche decine di metri dal luogo dove Aversa era stato bastonato;
4) l’incontro avvenne pochi minuti dopo questa aggressione (come si desume anche dall’orario di ricovero dei due);
5) l’incontro avvenne mentre gli squadristi tentavano di sottrarsi alle reazioni e alle indagini conseguenti alla prima aggressione;
6) l’incontro avvenne mentre costoro avevano ancora con sé uno degli strumenti con il quale avevano aggredito Aversa;
7) l’incontro avvenne dopo che il Miccoli aveva manifestato l’intenzione di andare a denunziare alla polizia l’aggressione subita da Aversa;
8) l’incontro si trasformò in aggressione dopo che gli squadristi ebbero riconosciuto in Miccoli un avversario politico;
9) gli squadristi riconobbero in costui un avversario quando egli osò chiedere loro chiarimento sul ferimento di Aversa.
I giudici descrivono poi nel dettaglio la dinamica dell’omicidio:
E’ pacifico che Lasdica, De Marco, Torre e Savino, raggiunti i binari della metropolitana, ne discesero subito dopo e si incontrarono nel sottopassaggio con Claudio Miccoli, che arrivava in quel momento insieme a Stella ed a Salemme. L’inganno o la minaccia, non si può né interessa accertarlo, consentì ai primi quattro di raggiungere lo scopo di evitare ogni scontro e di allontanarsi di corsa verso la strada che li condusse direttamente al Vomero. Gli altri tre, gabbati o intimiditi, ritornarono allora sui propri passi e si diressero lentamente verso piazza Sannazzaro, dimostrando così con i fatti di aver rinunziato a perseguire quegli scopi che li avevano spinti ad allontanarsene. Fatti pochi metri, incrociarono e sorpassarono Nonno, Romano e Matacena, che attraversavano piazza Piedigrotta con opposta direzione. Si fermarono perplessi, si girarono, incontrarono gli sguardi degli altri tre, che avevano fatto altrettanto, e mossero loro incontro. Dopo un breve dialogo, Nonno brandì il 5) l’incontro avvenne mentre gli squadristi tentavano di sottrarsi alle reazioni e alle indagini conseguenti alla prima aggressione;
6) l’incontro avvenne mentre costoro avevano ancora con sé uno degli strumenti con il quale avevano aggredito Aversa;
7) l’incontro avvenne dopo che il Miccoli aveva manifestato l’intenzione di andare a denunziare alla polizia l’aggressione subita da Aversa;
8) l’incontro si trasformò in aggressione dopo che gli squadristi ebbero riconosciuto in Miccoli un avversario politico;
9) gli squadristi riconobbero in costui un avversario quando egli osò chiedere loro chiarimento sul ferimento di Aversa.
I giudici descrivono poi nel dettaglio la dinamica dell’omicidio:
E’ pacifico che Lasdica, De Marco, Torre e Savino, raggiunti i binari della metropolitana, ne discesero subito dopo e si incontrarono nel sottopassaggio con Claudio Miccoli, che arrivava in quel momento insieme a Stella ed a Salemme. L’inganno o la minaccia, non si può né interessa accertarlo, consentì ai primi quattro di raggiungere lo scopo di evitare ogni scontro e di allontanarsi di corsa verso la strada che li condusse direttamente al Vomero. Gli altri tre, gabbati o intimiditi, ritornarono allora sui propri passi e si diressero lentamente verso piazza Sannazzaro, dimostrando così con i fatti di aver rinunziato a perseguire quegli scopi che li avevano spinti ad allontanarsene. Fatti pochi metri, incrociarono e sorpassarono Nonno, Romano e Matacena, che attraversavano piazza Piedigrotta con opposta direzione. Si fermarono perplessi, si girarono, incontrarono gli sguardi degli altri tre, che avevano fatto altrettanto, e mossero loro incontro. Dopo un breve dialogo, Nonno brandì il tronchetto che aveva conservato e, come dimostra un’ineccepibile e completa perizia medico legale, colpì il capo del Miccoli con almeno quattro colpi di bastone, tutti vibrati posteriormente, uno dei quali gli sfondò la volta cranica, determinando una frattura pluriframmentata ed infossata della teca e cagionandone la morte.

Fonti
Wikipedia
Claudio Miccoli – Wikipedia
Ugomariatassinari.it
6 ottobre 1978, muore Claudio Miccoli. Era un compagno, non un poeta

Approfondimenti
https://www.ugomariatassinari.it/claudio-miccoli/
Articolo 21
Angologiallo
Associazione Claudio Miccoli
La città della pacienza


da la città della pacienza

da Stramp.it