Giuseppe Ciotta

1977
12 marzo, Torino
Giuseppe Ciotta, 29 anni, brigadiere di Pubblica Sicurezza

Potito Perruggini, nipote del brigadiere Giuseppe Ciotta ucciso da Prima Linea, chiede la verità per le vittime del terrorismo.
Perruggini racconta la vicenda di suo zio, Giuseppe Ciotta, ucciso il 12 marzo del 1977. Sono le 7,40, Giuseppe, brigadiere di polizia, scende in strada, l’attraversa, sale sulla sua «500». Sta per accendere il motore, quando un killer, Enrico Galmozzi (fondatore di Prima Linea), gli si avvicina e lo fulmina sparandogli addosso tre colpi di pistola. Uno mortale, diretto al cuore. Con lui, due complici.
Il brigadiere pugliese a soli 29 anni aveva già lavorato con il primo Nucleo Speciale Antiterrorismo diretto dal generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa e con l’Ispettorato antiterrorismo del questore Emilio Santillo
Potito Perruggini spiega come una verità condivisa possa contribuire a svelare obiettivi e veri mandanti. Perché nell’arco di quattro anni vennero uccisi, dopo Ciotta, tutti i componenti del “nucleo speciale di polizia giudiziaria”: Giuseppe Ciotta, Rosario Berardi, Antonio Esposito e Sebastiano Vinci? Una squadra agli ordini diretti del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa. Una conseguenza della perquisizione che aveva condotto al gruppo di Marco Donat Cattin? Un mistero che gli anziani terroristi potrebbero oggi rivelare: specie alla luce della rinuncia della giustizia italiana a perseguirli.

Fonti
L’Opinione delle Libertà.it articolo del 13 maggio 2021
La verità sul terrorismo (video)
Ugomariatassinari.it
12 marzo 1977, Prima Linea uccide a Torino il brigadiere Giuseppe Ciotta
Approfondimento
Vocetempo.it
1977: i primi morti torinesi degli anni di piombo – La Voce e il Tempo


da Wikipedia

da Corriere Torino