Graziella Fava

1979
13 marzo, Bologna
Graziella Fava, 49 anni, collaboratrice domestica

L’attentato terroristico, ancora senza giustizia, verità o colpevoli, fu un ben articolato attacco alla libertà di stampa e alla democrazia. La sede dell’Aser, all’epoca Asem, Associazione Stampa Emilia-Romagna e Marche, in via San Giorgio, fu presa di mira come simbolo del giornalismo da parte di un commando di tre persone. Due uomini e una donna entrarono nel sindacato, e dopo aver bloccato e derubato un dipendente e la vedova di un giornalista che stava chiedendo informazioni, oltre a sottrarre documenti da alcuni cassetti, lanciarono una bomba al fosforo appiccando il fuoco, che distrusse tutto.

I Vigili del fuoco riuscirono a trarre in salvo le due persone, che erano state rinchiuse in uno stanzino, ma il fumo aveva ormai invaso i piani superiori dello stabile: Graziella Fava, che accudiva una 82enne, fece di tutto per salvarla e ci riuscì, l’anziana rimase gravemente intossicata ma sopravvisse. Graziella Fava venne invece trovata solo ore dopo senza vita sul pianerottolo. Poco più tardi, una telefonata anonima al quotidiano Il Resto del Carlino rivendicava l’azione da parte dei Gatti Selvaggi: organizzazione armata di estrema sinistra attiva nell’area di Bologna nella seconda metà degli anni Settanta.

Fonte
FNSI Bologna
Bologna, il ricordo di Graziella Fava nel 44° anniversario dell’attentato

Approfondimenti
Aser
Il 13 marzo 1979 l’uccisione di Graziella Fava in un attentato alla sede dell’Aser
Vittime terrorismo.it
Graziella Fava


da Associazione Stampa Emilia Romagna