Mario Salvi

1976
7 aprile, Roma
Mario Salvi, 21 anni, studente

Il 7 aprile 1976 Mario Salvi, militante del Comitato Proletario di Primavalle, struttura dell’Autonomia Operaia romana, di 21 anni, partecipa una manifestazione di protesta per la decisione della Cassazione di confermare la condanna dell’anarchico Marini per l’omicidio del neofascista salernitano Carlo Falvella.
Un gruppo di militanti dei Comitati Autonomi Operai si stacca dal presidio di piazza Cavour per attaccare il Ministero di Grazia e Giustizia a via Arenula: sono lanciate alcune molotov verso il lato posteriore dell’edificio. Alcuni agenti si lanciano all’inseguimento dei manifestanti.
In via degli Specchi, ormai lontano dal luogo dell’attacco, l’agente di custodia Domenico Velluto, apre il fuoco, uccidendo sul colpo un giovane, Mario Salvi, colpito alla nuca. La versione ufficiale parla di un uomo in fuga ma secca è la smentita dei compagni dell’Autonomia romana. L’8 aprile, i Comitati Autonomi Operai di Roma, diffondono un documento sulla morte di Mario Salvi in cui si legge : “L’agente Velluto con la pistola in pugno ha percorso centinaia di metri lungo le strade che portano a Campo de’ Fiori, alla ricerca di una vittima a cui sparare a freddo con tutta calma. Infatti quando ha sparato, nessuno stava scappando: il nostro compagno è stato freddato mentre camminava […]”
Il 15 aprile 1976 l’agente Velluto è arrestato per omicidio preterintenzionale. Ad agosto, l’agente è scarcerato per motivi di salute e per aver manifestato “sincero pentimento”. Nel luglio del ’77, la Corte d’Assise lo assolve definitivamente “per uso legittimo delle armi”.

Fonte
Ugomariatassinari.it
7 aprile 1976: un colpo alla nuca uccide l’autonomo Mario Salvi

Approfondimento
Fondazione La Rossa Primavera
https://larossaprimavera.org/mario-salvi/


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