Sergio Ramelli

1975
13 marzo, Milano
Sergio Ramelli, 18 anni, studente

Sergio Ramelli era un ragazzo milanese di 18 anni che come tanti suoi coetanei andava a scuola, usciva con gli amici; gli piaceva il calcio e lo giocava a livello di quartiere ed era un tifoso dell’Inter. Era il secondogenito di una famiglia composta dal padre Mario, dalla madre Anita, dal fratello Luigi di 20 anni e dalla sorella Simona di otto. Una vita tranquilla quella di Sergio, accanto alla sua fidanzatina Flavia.
Ma come tanti coetanei, Sergio Ramelli faceva politica e la faceva in maniera seria, poiché era iscritto al Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del MSI, di cui aveva la responsabilità per la zona dove abitava, Citta Studi. Ramelli era un “camerata” ed un “fascista”: un “camerata” per i suoi amici di partito, un “fascista” per quelli di sinistra.
Nonostante fosse di destra, aveva i capelli lunghi alle spalle, un look inusuale per quella parte politica. Non era un fanatico, ma era contro i soprusi e la poca libertà di pensiero, come spesso ripeteva la madre, nei confronti di quelli che la pensavano come lui.
Ramelli, nell’anno scolastico 1974/1975, frequentava l’istituto tecnico industriale “Molinari, indirizzo chimico. La scuola aveva (e ha tuttora) sede in via Crescenzago, a circa 3 km di distanza da casa Ramelli ed era un istituto caratterizzato da tantissimi studenti vicini alla sinistra e ai movimenti extraparlamentari, in primis Avanguardia Operaia. Sergio aveva vita dura, essendo oggetto di vessazioni. Molti sapevano che era un militante missino, molti no.
Alcuni compagni di istituto una mattina entrarono nella V J, la classe si Ramelli, iniziarono a parlare di politica, prelevarono il ragazzo e lo portarono al di fuori, dove viene insultato e picchiato senza che nessuno muovesse un dito: Ramelli doveva essere “processato”. Anche se molti non mossero un dito in difesa del ragazzo per paura di ritorsioni.
A gennaio, il professore di lettere, Giorgio Melitton, assegnò, come compito in classe, un tema con oggetto l’attualità. Ramelli vi raccontò dell’omicidio di due militanti del MSI di Padova, Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci, uccisi il 17 giugno dell’anno prima dentro la sede del partito da un commando delle Brigate Rosse composto da cinque persone (di cui due materiali esecutori). Nei fogli, il giovane parlò del fatto che le BR avevano compiuto il loro primo delitto politico e nessuno in Italia (a parte gli stessi missini) aveva espresso cordoglio per l’uccisione dei due militanti padovani del partito della fiamma tricolore. Ramelli sapeva di toccare un tasto dolente, ma lui andò avanti per la sua strada.
Visto che il 1975 era un anno caldo, alcuni compagni di classe (e di istituto) di Ramelli fecero un passo oltre: fecero sparire il tema (rubandolo ad un compagno che doveva consegnarlo al docente) e lo affissero nella bacheca dell’istituto dove solitamente venivano evidenziate le varie comunicazioni della scuola. Accanto al tema, in bella mostra, c’era la scritta “Questo è il tema di un fascista”: tutta la scuola sapeva ora che Sergio Ramelli era un “fascista” e come tale deve essere trattato. E pensare che Ramelli era appena due mesi che faceva politica attiva.
Ramelli venne ancora di più vessato, canzonato e minacciato. Il 13 gennaio 1975 venne costretto con la forza, all’uscita da scuola, da parte di almeno 80 persone, a pulire con la vernice delle scritte fasciste sui muri del “Molinari”. Nell’azione dove veniva insultato, venne anche fotografato. Ovviamente non era stato lui ad imbrattare i muri, ma ai ragazzi che erano lì non interessava. A loro interessava punire il “fascista” Ramelli.
Anche a seguito di questo, il 3 febbraio 1975 il ragazzo decise di lasciare la scuola (..) Optò per un istituto privato dove avrebbe potuto terminare l’anno e conseguire la maturità. I genitori erano a conoscenza di quello che “professava” il figlio politicamente e temevano per la sua incolumità, ma lui disse sempre loro di non preoccuparsi.
Il 9 marzo 1975, poi, lui ed il fratello rimasero chiusi in un bar perché fuori ad aspettarli c’erano una ventina di persone che volevano malmenarli. Nessuno dei vertici del “Molinari” prese mai le difese di Sergio, un po’ per paura un po’ perché concordi con il trattamento riservatogli. Per non parlare del fatto che non ci furono inchieste della magistratura o interventi della polizia, mai chiamata in difesa del ragazzo.
Eppure, nonostante tutto, Sergio rimase fedele ai suoi ideali: non lasciò il “Fronte”, non perse i contatti con gli amici di partito e continuò la sua vita da militante missino in barba ai pericoli che poteva comportare l’essere “fascista”. Sergio Ramelli è stato forte, non si è mai lasciato intimorire dalla situazione e non ha mai fatto un passo indietro.
Fino a che non arrivarono le ore 13 di giovedì 13 marzo 1975.
Stava ritornando a casa, in via Amadeo a Milano; parcheggiato il suo motorino poco distante, in via Paladini, si incamminò verso casa.
All’altezza del civico 15 di via Paladini, fu assalito da un gruppo di extraparlamentari comunisti di Avanguardia operaia armati di chiavi inglesi, e con queste colpito più volte al capo; a seguito dei colpi perse i sensi e fu lasciato esangue al suolo. Gli aggressori, tra cui Marco Costa, Giuseppe Ferrari Bravo, Claudio Colosio, Antonio Belpiede, Brunella Colombelli, Franco Castelli, Claudio Scazza e Luigi Montinari. Provocarono numerosi traumi alla vittima, che morì il 29 aprile, oltre un mese e mezzo dopo l’aggressione.
I responsabili furono identificati dieci anni dopo l’accaduto e, dopo un’iniziale condanna per omicidio preterintenzionale in primo grado, furono riconosciuti colpevoli di omicidio volontario al termine dei tre gradi di giudizio del processo, durato da 1987 al 1990.

Fonti
Tuttostoria.net
Tutto storia autori: Quando la politica portava alla morte: il caso Sergio Ramelli
Il Riformista
Chi era Sergio Ramelli, vittima dei rossi citata da La Russa – Il Riformista

Approfondimenti
Rai Play
Cronache criminali 2022/23 – Anni ’70. La violenza politica – Video – RaiPlay
Wikipedia
Omicidio di Sergio Ramelli – Wikipedia

Video
Omicidio di Sergio Ramelli: parla uno degli aggressori

Sound
Rai Play Sound
Cronache criminali | S1E6 | Anni ’70. La violenza politica | RaiPlay Sound
Radio Radicale
Assassinio di Sergio Ramelli | Radio Radicale

Il Libro

da Sergio Ramelli


da Il Corriere della Sera