Vittorio Occorsio

1976
10 luglio, Roma
Vittorio Occorsio, 46 anni, magistrato, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma

Nell’ambito del processo per la strage di Piazza Fontana, il 31 marzo 1971, Vittorio Occorsio emette mandato di cattura nei confronti di Clemente Graziani ed altri 39 imputati tutti appartenenti al movimento politico di estrema destra Ordine Nuovo, con l’accusa di ricostituzione del Partito Fascista. Tra questi vi era il parlamentare del MSI, Sandro Saccucci, già coinvolto nelle indagini per il c.d. Golpe Borghese. È questo che espone Vittorio Occorsio e lo rende il più isolato tra i magistrati della Procura di Roma.
L’apertura del nuovo processo contro Ordine Nuovo, il 6 giugno del 1973, porta Vittorio Occorsio, pubblico ministero in aula, di nuovo in prima pagina. Iniziano a comparire, sui muri della città giudiziaria, scritte minatorie. La firma è l’ascia bipenne.
Il giudizio di primo grado contro Ordine Nuovo si conclude con una sentenza di condanna, emessa il 21 novembre 1973 nei confronti di una trentina di ordinovisti, molti dei quali coinvolti in diversi processi che si occuperanno dei fatti più delicati per la tenuta del sistema democratico del Paese.
Con decreto del Ministero degli Interni del 23 novembre 1973, viene sciolto il movimento politico “Ordine Nuovo”.

Vittorio Occorsio si occupò per primo, a partire dall’aprile del 1976, della loggia massonica segreta P2 iniziando ad indagare sui rapporti tra terrorismo neofascista, massoneria e apparati deviati del SIFAR. L’attività d’inchiesta l’aveva già visto impegnato nelle indagini sui due colpi di Stato mancati: il Piano Solo e il golpe Borghese. Avviò un’indagine sui rapporti tra alcuni esponenti della P2, il terrorismo nero e organizzazioni malavitose quali la Banda dei Marsigliesi dedite ai sequestri di persona.

Maturò in lui un convincimento al termine delle indagini:
“Sono certo che dietro i sequestri ci siano delle organizzazioni massoniche deviate e naturalmente esponenti del mondo politico. Tutto questo rientra nella strategia della tensione: seminare il terrore tra gli italiani per spingerli a chiedere un governo forte, capace di ristabilire l’ordine”.
[Riflessione di Occorsio all’amico e collega Ferdinando Imposimato]

L’attentato
È il 10 luglio 1976 a Via Mogadiscio, Roma. Vittorio Occorsio esce dal garage della sua abitazione, a bordo della sua Fiat 125. È diretto in Tribunale – VII sezione penale – per il suo turno, nel suo ultimo giorno di lavoro prima delle ferie. La città è ancora invasa da scritte contro il magistrato, che non ha più la scorta da più un mese,
La vettura si ferma per immettersi su via del Giuba; due raffiche di mitra raggiungono l’auto: la prima, diretta al parabrezza, colpisce Vittorio Occorsio frontalmente, la seconda – da distanza ravvicinata e mentre il magistrato tenta di fuggire dall’auto – lo uccide. Sul luogo saranno rinvenuti più di 30 bossoli.
Sul corpo del dott. Occorsio e all’interno della vettura gli inquirenti troveranno volantini con l’intestazione: “Movimento Politico Ordine Nuovo”. Sotto il simbolo dell’ascia bipenne il sottotitolo: “La giustizia borghese si ferma all’ergastolo, la giustizia rivoluzionaria va oltre”.
Vittorio Occorsio è il secondo magistrato a cadere per mano terrorista; il primo ad essere ucciso da esponenti dell’eversione di destra. Un altro magistrato rimarrà vittima della recrudescenza omicida dell’eversione di matrice fascista: il Sostituto procuratore della Repubblica di Roma dott. Mario Amato, colui il quale “proseguirà” il lavoro di Vittorio Occorsio, e ne condividerà la medesima situazione di isolamento e la stessa tragica fine.

Fonte
Fondazioneoccorsio.it
Fondazione Occorsio | La storia

Approfondimento
Wikipedia
Vittorio Occorsio – Wikipedia

Video
Rai Cultura
Vittorio Occorsio, il coraggio di andare avanti | Storia | Rai Cultura
Rai Play
La Memoria – Magistrati uccisi da mafie e terrorismo Vittorio Occorsio – 30/09/2021
Diario Civile
Vittorio Occorsio. Il coraggio di andare avanti – Documentario
Accasfilm – Il racconto di Stefano Delle Chiaie
https://www.youtube.com/watch?v=LOjOVdkoEos
Immagini
Omicidio del magistrato Vittorio Occorsio in via Mogadiscio. Roma, 10.7.1976 — Biblioteca Universitaria di Bologna – BUB


da Lo Spessore

da Il Metauro

da Il Correre della Sera – Twitter