1976
16 dicembre, Brescia
Bianca Daller Gritti, 61 anni, insegnante in pensione
La bomba venne fatta esplodere pochi attimi prima delle 19: l’ordigno era a miccia lenta, realizzato all’interno di una pentola a pressione che venne imbottita di 800 grammi di nitrato d’ammonio, esplosivo utilizzato per le mine. Dalla deflagrazione vennero lanciate schegge fino a 50 metri di distanza: si contarono almeno 10 feriti, mentre la professoressa Daller Gritti, 61 anni, insegnante di tedesco, morirà sul colpo. In sua memoria, nel 2007, è stata posta una targa: “Vittima innocente di un barbaro attentato”.
I carabinieri Lai e Delli Bovi vennero avvertiti di una “borsa fumante” abbandonata all’angolo di Via Turati e subito intervennero per allontanare i curiosi: con un’asta di metallo il giovane Lai (aveva appena 30 anni) riuscì a spostare l’ordigno di qualche metro, limitando sicuramente i danni della furiosa esplosione.
Nel giugno del 1983 la Corte d’assise d’appello emise una sentenza di condanna verso gli esecutori materiali dell’attentato riconoscendo il movente terroristico-politico dell’atto. Tra i condannati Giuseppe Piccini. Piccini aveva dichiarato di aver ricevuto disposizioni affinché la bomba fosse collocata in una zona trafficata con l’obiettivo di terrorizzare la città ma successivamente aveva ritrattato le proprie affermazioni negando anche la matrice politica del gesto. La bomba doveva attirare l’attenzione della polizia favorendo la rapina ad una oreficeria, tuttavia non avvenuta.
Piccini era un nome tristemente famoso, a Brescia.
Condannato a 30 anni per l’uccisione in concorso con Tebaldo Martinengo nella notte dal 15 al 16 marzo 1967 del filatelico Giambattista Zani e rinchiuso nel Carcere di Pianosa, riuscì il 25 luglio 1974 ad evadere in canotto con due compagni di detenzione. Dopo aver firmato due rapine in banca a Castenedolo e a Bagnolo Mella veniva il 25 settembre ripreso a Lomazzo (Como). Rinchiuso a Porto Azzurro l’11 settembre 1976 riusciva a segare le sbarre di una finestra della tipografia e ad evadere nuovamente salendo sul traghetto per Piombino come un normale turista. Dopo l’attentato del 16 dicembre 1976 eseguito con Italo Dorini, nei mesi seguenti compiva rapine in banche a Ponte Taro (Parma), Ghedi e Rezzato e in una gioielleria di Salò. La mattina del 18 febbraio 1977 era coinvolto con il Dorini nell’uccisione dell’appuntato dei Carabinieri di Carpenedolo Lorenzo Forleo. Arrestato la notte tra il 25 e il 26 aprile 1977 in un albergo di Parma tentò ancora nei mesi seguenti altre evasioni, tuttavia fallite.
Fonte
Bresciatoday
La bomba di Piazza Arnaldo: in memoria di Bianca Gritti Daller, 44 anni dopo
Approfondimenti
Profilbaru.com
Bomba di Piazzale Arnaldo – Profilbaru.Com
Enciclopedia Bresciana
PICCINI Giuseppe – Enciclopedia Bresciana